Germania

Castello di Herrenchiemsee: il sogno bavarese di re Ludwig II

Il Castello di Herrenchiemsee mi ha letteralmente incantata. Appena arrivata sull’isola di Herreninsel, nel cuore del lago Chiemsee, ho capito che stavo per vivere qualcosa di speciale. Questo gioiello nascosto tra le acque della Baviera è molto più di una copia della Reggia di Versailles. È il riflesso di un sogno, il sogno di Ludwig II, il re delle fiabe.

Castello di Herrenchiemsee

Storia del Castello di Herrenchiemsee: sulle tracce del re delle fiabe

il Castello di Herrenchiemsee Baviera fu voluto dal re Ludwig II di Baviera nel 1873 che cercava un luogo isolato dove potersi ritirare dal mondo. Scelse l’isola di Herreninsel proprio per questo: era disabitata, immersa nella natura e perfetta per realizzare il suo rifugio personale. I lavori iniziarono nel 1878, ma si interruppero nel 1886 alla morte improvvisa e misteriosa del sovrano.

re Ludwig II di Baviera

Luigi II di Baviera, il “re delle fiabe”, non vide mai completato il suo progetto. Le due ali laterali del castello, previste nei piani originali, furono solo parzialmente costruite. La parte centrale dell’edificio fu terminata con tutti gli sfarzi immaginabili (specchi, marmi, affreschi dorati), ma le ali dovevano ospitare spazi amministrativi e residenziali, e rimasero incompiute. Tutto fu fatto con maniacale precisione. Gli artigiani di Monaco realizzarono mobili, arazzi e decorazioni ispirati alla corte francese, ma con un tocco ancora più opulento. Il giardino, seppur ispirato a quello francese, è più raccolto. I boschi lo avvolgono come un sipario naturale.

Castello di Herrenchiemsee vista aerea

Il progetto era chiaro fin dall’inizio. Il re voleva costruire un palazzo ispirato a Versailles, simbolo della monarchia assoluta che tanto ammirava. Visitò più volte la corte francese, recuperando progetti e disegni originali, anche di elementi già demoliti, come lo Scalone degli Ambasciatori. Ne fece costruire uno identico, ma solo quello sud fu terminato. L’altro rimase un’idea su carta.

Visita al Castello di Herrenchiemsee sull’isola incantata

Sono partita da Prien am Chiemsee, un delizioso paesino affacciato sul lago. Ho lasciato l’auto nel parcheggio vicino al molo e sono salita su un traghetto che in 20 minuti mi ha portata sull’isola.
Una volta sbarcata, il sentiero che collega il molo al palazzo è incantevole: ombreggiato, silenzioso, profumato di bosco. All’improvviso, tra gli alberi, è apparso lui, il Neues Schloss Herrenchiemsee, un palazzo immenso, regale, perfettamente simmetrico. Mi sono fermata. Davvero re Ludwig II aveva costruito questa meraviglia in mezzo a un’isola disabitata?

Neues Schloss Herrenchiemsee

(Dato che è vietato scattare foto e video all’interno del castello, le quattro foto di seguito degli interni sono quelle disponibili su internet, e a cui non ho attribuito i miei Copyright).

Entrare nel Palazzo di Herrenchiemsee è come aprire una porta sul sogno. Ho camminato tra stanze sfarzose, dorate, decorate con specchi, lampadari e affreschi. Ogni ambiente è un trionfo di bellezza. Le decorazioni sono esagerate, ma mai eccessive. Dorature, specchi, lampadari, porcellane: tutto sembra fatto per stupire.
La Galleria degli Specchi è la sala che più mi ha lasciata senza parole perchè è identica, anzi, più lunga di quella di Versailles, ed è un’esplosione di luce e dettagli.

Galleria degli Specchi
La Camera da Letto di Rappresentanza, usata solo una notte dal re, mi ha lasciata senza fiato. Un tripudio di tessuti pregiati, porcellane, stucchi e dettagli preziosissimi. Ho immaginato Ludwig seduto lì, di notte, da solo, illuminato solo da candele. Cercava la sua pace, forse se stesso.

Camera da Letto di Rappresentanza

Ma ciò che mi ha colpito ancora di più sono le due scalinate monumentali previste per simmetria: una a nord e una a sud. Solo la scalinata sud fu realizzata, ed è un capolavoro architettonico che ricalca quella di Versailles, con colonne imponenti e stucchi che abbagliano al primo sguardo. Sembra quasi una cascata di marmo e luce, tanto è maestosa. 

scalinata sud

La scalinata nord, invece, non fu mai realizzata perché i lavori furono interrotti dopo la morte prematura di Ludwig II nel 1886. A quel punto, i fondi vennero tagliati e i piani più ambiziosi furono accantonati. Quello spazio previsto per la seconda scala restò vuoto o fu chiuso con soluzioni provvisorie.

scalinata nord

Se mi chiedessero di descrivere il Castello di Ludwig II sul Chiemsee con una parola, direi “teatrale”. Tutto è pensato per stupire. Ogni dettaglio parla della mente brillante e tormentata del re. Un artista, più che un sovrano. Sì, forse manca la storia vissuta e drammatica di Versailles. Ma qui c’è qualcosa di più personale. Più poetico. Ho avvertito quasi la presenza del re, nei suoi silenzi, nella sua solitudine creativa.

Il giardino e le fontane del Castello di Herrenchiemsee

Anche i giardini del Castello di Herrenchiemsee sono meravigliosi. Non sono una copia esatta di Versailles, ma ne ricordano lo stile. Si sviluppano in profondità, mentre ai lati sono circondati dal bosco.  Il Canale Grande si estende davanti alla facciata principale e conduce verso il lago. Solo una piccola apertura tra gli alberi lascia intravedere il Chiemsee. Ludwig voleva proteggere la sua fantasia anche dalla vista del mondo esterno. E ci è riuscito.

Giardini del Castello di Ludwig II sul Chiemsee

Nel giardino ci sono maestose fontane che non sono solo elementi decorativi: sono parte integrante del sogno barocco del re Ludwig II. Infatti il sovrano visionario, noto anche per il castello di Neuschwanstein, ha concepito questo castello come un omaggio diretto a Luigi XIV di Francia e alla sua reggia di Versailles, e le fontane riflettono perfettamente questa ispirazione. Come a Versailles, anche qui le fontane sono disposte secondo una geometria perfetta, incorniciate da aiuole curate, statue mitologiche e viali alberati.

La Fontana di Latona: il cuore scenografico del giardino

Tra tutte, la Latona-Brunnen, o Fontana di Latona, è quella che più colpisce per eleganza e simbolismo. Raffigura la dea Latona, madre di Apollo e Diana, circondata da rane e tartarughe che rappresentano i contadini puniti dagli dèi. È un’allegoria del potere divino, ma anche un’opera d’arte che vive attraverso l’acqua. Quello che mi ha incantato, però, sono state le tartarughe di bronzo che sputano potenti getti d’acqua in aria. Sembrano in movimento, come se stessero partecipando a un gioco misterioso guidato da forze invisibili.

Fontana di Latona del Castello di Herrenchiemsee

Tartarughe della fontana del Castello di Herrenchiemsee

Un elemento curioso che ho scoperto parlando con una guida del castello è che le fontane di Herrenchiemsee non sono alimentate da pompe elettriche moderne: l’acqua scorre grazie a un ingegnoso sistema di pressione e canali sotterranei, progettato sul modello di quello di Versailles. Un capolavoro di ingegneria idraulica ottocentesca che continua a funzionare perfettamente ancora oggi.

Perché visitare “Neues Schloss Herrenchiemsee”

il Castello di Ludwig II sul Chiemsee non è solo una dimora sontuosa. È una visione. Una fuga dalla realtà. Una reggia costruita più con l’anima che con la logica. Chi ha visto Versailles può riconoscerne le influenze, ma qui c’è qualcosa in più: un’intimità surreale, un sogno che ancora vive tra le pareti.

Castello di Ludwig II sul Chiemsee

Consigli utili per la tua visita al Castello di Herrenchiemsee

  • Come arrivare: Per raggiungere il castello bisogna prima arrivare a Prien am Chiemsee, facilmente accessibile in treno da Monaco di Baviera (circa 1 ora).

Prien am Chiemse

 

Da lì, si prende un battello che attraversa il lago in circa 20 minuti. Il tragitto sull’acqua è già di per sé parte dell’esperienza: il castello appare poco a poco tra gli alberi dell’isola, come un miraggio.

  • Dove acquistare i biglietti: alla biglietteria sull’isola o online
  • Durata della visita: almeno 3 ore, tra castello, museo e giardini
  • Modalità di accesso: Una volta sull’isola, ci sono due opzioni: una breve passeggiata a piedi attraverso i boschi, oppure una carrozza trainata da cavalli, che sembra uscita da una fiaba bavarese. Io ho scelto di camminare: la strada è tranquilla, immersa nel verde, e l’arrivo al castello è decisamente più suggestivo così.

  • Quando andare: la primavera e l’estate sono ideali per godersi anche gli spazi esterni

 

Un viaggio che consiglio con tutto il cuore. Perché a volte i castelli non servono a raccontare la storia. Ma a ricordarci che anche i sogni, a volte, si costruiscono davvero.

Se sei appassionato come me dei castelli di Ludwig II, leggi anche la visita al Castello di Linderhof.

Se il mio racconto di viaggio ti è piaciuto, hai trovato i mii consigli utili, oppure hai bisogni di maggiori informazioni, scrivilo nei commenti. Seguimi su Instagram, Facebook o X per nuovi racconti e consigli utili per i tuoi prossimi viaggi!

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Il contenuto del blog é protetto !!!